Autismo: Ricercatori Cnr e famiglie alleati. Almanacco della Scienza. Giovanni Pioggia, Antonio Cerasa

L’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche si dedica da anni a progetti sperimentali che, utilizzando le più moderne tecnologie, possano aiutare i bambini colpiti da questo disturbo e sostenere i loro genitori nell’impegnativa assistenza quotidiana ai figli. A illustrare le attività in questo ambito, un ingegnere e un neuroscienziato impegnati nei progetti.

Quando insorge un problema di autismo la prima criticità che una famiglia si trova a fronteggiare è la mancanza di conoscenze sugli interventi scientificamente validati e più efficaci. Per rispondere a questa esigenza, l’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Irib) del Cnr di Messina è da anni coinvolto nello sviluppo di nuovi protocolli sperimentali che possano inserirsi nella pratica clinica tradizionale rivolta a persone con disturbo dello spettro autistico. In questi anni l’Istituto, con la partecipazione volontaria delle famiglie, ha condotto diversi studi, con l’obiettivo di testare programmi di intervento sperimentali, coadiuvati dalle tecnologie importate dai settori più avanzati delle neuroscienze. Nel 2013, grazie al progetto “Primapietra”, è stato avviato un primo percorso per la costruzione sul territorio siciliano di uno spazio pensato per fondere le più moderne tecniche di trattamento clinico, in età precoce, dei bambini con autismo, utilizzando le potenzialità della robotica. Da allora, sono stati numerosi i progetti di ricerca vinti dal gruppo dei ricercatori del Cnr-Irib, e grazie a questi è stato possibile costruire un percorso di ricerca clinica. Il gruppo di ricercatori dell’Istituto coinvolge nei propri studi bambini con autismo già nelle primissime fasi di vita (dai 0 ai 3 anni), grazie a trattamenti come l’Esdem (Early Start Denver Model), supervisionato dalla neuropsichiatra infantile e trainer internazionale del metodo Liliana Ruta. Seguendo il percorso di sviluppo del bambino, nella fascia di età tra i 4 e i 12 anni, sono  sviluppati invece numerosi protocolli sperimentali, con l’integrazione di moderne tecniche di realtà virtuale, interface App e robotica, applicati da un gruppo di psicologhe coordinato dalla psicologa Flavia Marino. Le sperimentazioni non si limitano solo ai bambini ma coinvolgono anche i genitori. Tramite tecnologie di teleassistenza, durante i periodi pandemici i genitori sono stati monitorati anche da casa dagli operatori per continuare gli studi finalizzati a potenziare le capacità dei genitori stessi di assistere i loro figli nel difficile percorso di apprendimento di abilità relazionali, comunicative ed emotive. Inoltre, è stato da poco intrapreso un nuovo trial clinico per dimostrare l’efficacia delle tecniche di mindfulness per ridurre il carico di stress emotivo nei genitori dei bambini con autismo. Ma la mission del Cnr-Irib non si ferma a Messina: grazie ad alcuni progetti di ricerca finanziati dalla Regione Sicilia, le psicologhe e ricercatrici dell’Istituto sono impegnate nel coordinamento di altri centri per l’autismo nelle zone di Catania, Trapani e Marsala, con lo scopo di estendere anche in altre città il modello virtuoso di ricerca per le famiglie. Infine, l’Istituto è anche primariamente coinvolto nelle attività di inclusione sociale perfettamente riassunto nel progetto “InterPares” (Inclusione, Tecnologie e Rete: fra Ricerca, E -Health e Sociale), di cui è il responsabile scientifico Giovanni Pioggia, fortemente voluto dal Comune di Messina e finanziato con fondi europei. Grazie a questo progetto triennale, sarà adottata una nuova strategia formativa, sociale e lavorativa per i giovani con condizione autistica.

Articolo originale pubblicato su Almanacco della Scienza: https://almanacco.cnr.it/