Il videogioco contro il cyberbullismo e la violenza online. MeridioNews

«Un serious game per dare una forte scossa alla società»

Dal revenge porn alle challenge online, il progetto educativo e interattivo realizzato dai Cnr di Catania e Messina sarà completo tra un anno e verrà utilizzato nelle scuole. «Spiegare i benefici di una sana gestione del web», dice la ricercatrice catanese a MeridioNews

«La domotica, i social e il web creano dei danni e difficilmente genitori e insegnanti, anche loro immersi nel sistema virtuale, si rendono conto dei rischi in cui incorrono i ragazzi». Non usa mezzi termini Xena Pappalardo a MeridioNews, dottoranda in biotecnologie all’Università degli studi di Catania, nel manifestare la preoccupazione per i pericoli connessi allo sviluppo tecnologico e all’utilizzo dei social da parte dei ragazzi di età compresa tra i cinque e i quindici anni. A questi ultimi è stato dedicato un anno di lavoro a ritmi serrati e un’intensa attività di sperimentazione per realizzare un videogioco contro la violenza online, un serious game ideato dai ricercatori dell’Irib del Cnr di Catania e Messina per prevenire tutte le forme di maltrattamento infantile. Dal cyberbullismo al revenge porn fino alle challenge online, balzate agli onori delle cronache tra sospetti di leggende metropolitane e morti concrete.

Per questo il team guidato da Enrico Parano, referente del’lrib (l’Istituto di ricerca e innovazione biomedica) e responsabile del progetto, ha promosso lo sviluppo del videogame il cui primo utilizzo avverrà nelle scuole. «Nel gioco – spiega Pappalardo – il bambino potrà entrare con un avatar personalizzabile e superare alcune difficoltà in contesti familiari come la casa e la scuola, ripercorrendo un po’ la narrazione di The Sims (noto gioco di ruolo per piattaforme, ndr)». Stesse dinamiche di molti giochi popolari, ma con obiettivi diversi. «Riproponiamo lo stesso modello di tanti giochi strategici e di ruolo – dice Pappalardo – con la possibilità di effettuare delle scelte tramite l’ausilio di un grillo parlante». Termine, quest’ultimo, utilizzato nel gergo del gaming per indicare una guida al giocatore che, al verificarsi di un errore, sappia rimetterlo sulla giusta via. «Stiamo cercando di dare una forte scossa alla società – sostiene la giovane ricercatrice -, ma il messaggio che vogliamo lanciare non è stigmatizzare l’utilizzo del cellulare o del computer, piuttosto quello di spiegare i benefici di una sana gestione».

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