Troppo caldo? Ecco la temperatura ideale per lavorare secondo le neuroscienze

Il caldo ha effetti importanti sul nostro cervello e sulla nostra capacità di concentrarci: ne abbiamo parlato con un neuroscienziato

Arriva l’estate ma non siamo ancora in vacanza. In casa non abbiamo il condizionatore e fissiamo con sguardo un po’ vacuo lo schermo del pc. No, quella presentazione non riusciamo a mandarla avanti. Sarà perché la mente è già in spiaggia, sarà la stanchezza accumulata nei complessi mesi precedenti, ma la nostra produttività è in picchiata libera. Cosa ci succede? Beh, un possibile responsabile è il clima e, nello specifico, il caldo torrido. Sì, perché di fatto le condizioni climatiche influenzano prepotentemente il nostro equilibrio psico-fisico.

Le nostre attività cerebrali, in particolare, ne sono condizionate in due modi.

Il primo ha a che fare con la luce che «ha un effetto benefico sull’umore (si ritiene possa anche ridurre gli stati depressivi) e sulla capacità di rimanere attenti e concentrati. I raggi ultravioletti stimolano infatti nel cervello il rilascio di serotonina, sostanza chimica che infonde sensazioni di relax, benessere e allegria» ci spiega Antonio Cerasa, neuroscienziato del CNR.

Ma anche le temperature influiscono sul nostro cervello. «Gli sbalzi troppo repentini tra freddo e caldo (come ormai siamo abituati da diversi anni) hanno un effetto contrario: aumentano i livelli di dopamina e, a livello comportamentale, di aggressività. Le temperature troppo calde rendono le persone scomode, irritate e aggressive, riducendo le nostre probabilità di interazioni sociali». Non dobbiamo quindi stupirci se nei mesi estivi siamo più litigiosi con colleghi, amici e partner. È colpa della biologia, in qualche misura.

Per quanto riguarda le nostre prestazioni professionali, il caldo ha quindi un effetto specifico su alcuni neurostrasmettitori – serotonina e dopamina – che condizionano le funzioni di alcune aree cerebrali legate all’attenzione e alla concentrazione.  «Un disequilibro dei neurotrasmettitori chiave nella regolazione delle emozioni e della cognizione porta quindi a un mal funzionamento delle aree del cervello chiamate parieto-prefrontali, che sono coinvolte nella concentrazione».

Per lavorare con la massima attenzione e concentrazione possibile è quindi indispensabile mantenere la temperatura in determinati intervalli. Vanno bene a questo proposito gli strumenti tecnologici a cui siamo ormai abituati, condizionatori in testa; potendolo fare, si può anche optare per mettersi davanti al pc al mattino presto e nel tardo pomeriggio.

Una ricerca condotta sugli animali, in particolare, ha evidenziato che «le temperature ideali, con le quali le attività della vita quotidiana non vengono inficiate, sono quelle comprese fra i 15 e i 28°. Dovremmo quindi muoverci in questo intervallo per assicurare alla nostra mente un corretto funzionamento».

Articolo originale:
Michele Razzetti, “Troppo caldo? Ecco la temperatura ideale per lavorare secondo le neuroscienze”, Vanity Fair, 13 Agosto 2021, https://www.vanityfair.it/mybusiness/news-mybusiness/2021/08/13/temperatura-ideale-lavorare-caldo