Vanity Fair- Esiste una correlazione tra sindrome di Asperger e genialità?

Oggi, nella giornata mondiale della sindrome di Asperger, è bene fare chiarezza su un aspetto molto noto di questo tipo di autismo. Ce ne parla David Vagni, vice presidente dell’associazione Spazio Asperger Onlus e ricercatore dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche di Messina.

La sindrome di Asperger, descritta per la prima volta nel 1944 dal pediatra austriaco Hans Asperger, è una condizione permanente parte dello spettro autistico. Oggi, nella giornata mondiale della sindrome di Asperger, è bene fare chiarezza su un aspetto molto noto di questo tipo di autismo.

Nonostante il Quoziente Intellettivo medio sia esattamente in linea con quello del resto della popolazione, a generare l’equazione Asperger = genialità è un aspetto più specifico, confermato anche da uno studio svolto nel 2015 dall’Università di Cambridge. «Tra gli Asperger c’è un maggior numero di persone con intelligenza superiore alla norma. Questo vale sia in termini generali sia per le singole funzioni. Ad esempio, a fronte di una percentuale che riscontra estrema difficoltà con la matematica, che in alcuni casi sfocia in discalculia, esiste anche un 20% di persone eccellenti in questa materia». Lo stesso vale per letteratura e linguaggio: esistono casi di dislessica ma un numero piuttosto elevato di bambini inizia a leggere autonomamente a 3 anni.Questi picchi di intelligenza e competenze specifiche, unite ad altre caratteristiche molto comuni come la presenza di interessi ristretti, la capacità di concentrazione su un obiettivo, un linguaggio estremamente forbito, la tendenza al perfezionismo e una iper sensibilità sensoriale, rendono le persone con Asperger molto spesso dei veri e propri talenti in quello che fanno.