Sindrome post-Covid, in Sicilia un ambulatorio innovativo multidisciplinare. In Sanitas.

Si trova ad Alcamo e ha l’obiettivo di dare vita a un percorso riabilitativo riconosciuto dalla comunità scientifica. I promotori sono un gruppo di ricercatori il cui studio sul tema è stato pubblicato recentemente su una rivista internazionale.

Problemi neurologici e all’apparato respiratorio, stato confusionale, perdita di gusto e olfatto, vertigini, depressione, stanchezza cronica, caduta dei capelli: è la sindrome Post-Covid, che racchiude disagi che i pazienti continuano a manifestare anche dopo essere clinicamente guariti dalla malattia da Sars-Cov-2. Spesso viene chiamata anche “long-Covid” poichè  i sintomi permangono per un tempo che ancora non è stato determinato, gli studi infatti sono in corso e gli scienziati si domandano per quanto tempo la pandemia lascerà i propri segni sulla popolazione. Spicca in merito lo studio di un gruppo di ricercatori siciliani, pubblicato recentemente sulla rivista internazionale “Journal of Clinical Medicine”, dal titolo “Sindrome Neurologica Post COVID-19: Una Nuova Sfida Medica” (Post-acute COVID-19 neurological syndrome: A new medical challenge). a vera novità introdotta dal gruppo di lavoro misto è un ambulatorio innovativo dedicato alla sindrome Post Covid, che si differenzia dagli altri perché qui il soggetto viene preso in carico in toto, non è curato solo l’aspetto pneumologico o quello psicologico, ma cercano di agire su tutti i sintomi lamentati dai pazienti. “Il nostro è un ambulatorio che nasce ad Alcamo da una sorta di consorzio pubblico/privato, anche se non è strutturato, perché oltre all’attività clinica portiamo avanti anche il lavoro di ricerca- precisa Domenico Nuzzo, neurobiologo dell’Irib-Cnr (Istituto per la Ricerca e l’innovazione Biomedica) e primo firmatario dello studio. L’idea è quella di costruire un percorso riabilitativo che sia riconosciuto dalla comunità scientifica. Il centro è multidisciplinare per cui comprende diverse figure, oltre quelle classiche come lo pneumologo, c’è anche il fisiatra che coordina le attività. Poi ci sono il neurologo, lo psicologo, il nutrizionista e altre figure professionali che si coordinano per il bene del paziente e per produrre dati che potranno essere utilizzati dalla comunità scientifica e medica”. Oltre al neurobiologo del Cnr Domenico Nuzzo e al direttore di “Villa Sarina” allo studio hanno partecipato: Sonya Vasto dell’Università di Palermo, Salvatore Cottone dell’ospedale “Civico” di Palermo, Gaetano Cambula dell’Asp di Trapani, Manfredi Rizzo dell’Università di Palermo, Daniela Giacomazza e Pasquale Picone entrambi del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).

Articolo originale pubblicato su In Sanitas: insanitas.it