Houston, ci scoppia la testa!

Houston, ci scoppia la testa!

di Alessia Cosseddu

Esiste una forma di “cefalea spaziale” che sta preoccupando la Nasa?  Studiarla può aiutare a comprendere meglio la cefalea terrestre? lo spiega Antonio Cerasa, Neuroscienziato dell’ Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica di Messina

Abstract: 

Si chiama Sans, acronimo di Spaceflight-associated neuro-ocular syndrome, cioè Sindrome neuro-oculare da viaggi spaziali, ed è “il mal di testa degli astronauti” ormai considerato dalla Nasa uno dei maggiori problemi per la conquista dello spazio. Ha colpito, infatti, circa metà dei suoi astronauti. Sarebbe provocato da problemi di circolazione venosa a livello cerebrale e può causare anche gravi danni a livello visivo. Era comparsa nelle missioni Apollo, dove inizialmente fu attribuita alla cinetosi da assenza di gravità, situazione simile a quella che si prova sulle montagne russe con nausea, vomito e vertigine, con la differenza che gli astronauti avevano solo mal di testa. Il rischio Sans potrebbe riguardare anche chi si avventurerà nello spazio da “turista” senza essere passato attraverso la selezione dei medici della Nasa. Studiare questa “cefalea spaziale” può servire a conoscere meglio quella terrestre? “L’emicrania riportata dagli astronauti sembra avere molti sintomi in comune con un disturbo neurologico chiamato Ipertensione idiopatica intracranica (Iih).

 


 

 

Articolo originale su: Almanacco cnr